sono Counselor Relazionale (Iscrizione ANCoRe 514/2018), Insegnante di Meditazione, Art Director, Formatrice in organizzazioni aziendali e contesti educativi.

Aiuto le persone a conoscere ed esprimere le proprie emozioni per creare relazioni appaganti: nella coppia, tra genitori e figli, al lavoro, a scuola e in ogni ambito sociale.
FAI UN PASSO NEL FUTURO con me.

Per capire perchè posso farlo, ti invito a leggere la mia storia e fare l’esercizio che ti propongo alla fine di questa pagina.

I semini della creatività c’erano già nei miei pomeriggi invernali da bambina quando ritagliavo persone e immagini da “Stop e Novella 2000” le uniche riviste che trovavo dai miei nonni. Conservavo i ritagli in una scatola rossa e poi creavo dei “collages teatrali” aggiungendo i dialoghi come nei fumetti. ^_* Senza saperlo a mio modo creavo delle costellazioni familiari o dei momenti di psicodramma moreniano, facendo parlare Pippo Baudo & Co in contesti surreali. 

In estate invece giocavo per strada. Negli anni 70-80 eravamo tanti bambini e bambine per strada, (quando le strade erano ancora vuote e senza macchine parcheggiate) e gli unici giochi disponibili erano la bicicletta, la palla, l’elastico, la corda, le foglie che si usavano come soldi, tutto unito con una dose di fantasia.
Io ero l’inventora dei giochi.
E alla sera quando mi veniva a prendere la mamma per andare a casa in un paese vicino, via io…via tutti, il gruppo si scioglieva e tutti rientravano a casa.
Inventavo sempre nuovi giochi, non per comandare, ma per stare con gli altri. ^_* Senza saperlo a mio modo creavo gruppi con una leadership spontanea.

Nel 1986 inizio a frequentare l’istituto d’arte (dove tra l’altro conosco Marcello, il mio fidanzato) e coltivo la mia creatività continuando gli studi artistici all’Accademia di Belle Arti di Brera mentre lavoravo in uno studio di grafica … il computer ancora non c’era.

La creatività era bellissima.
Ho la fortuna di inserirmi in importanti team creativi nell’ambito della moda. Si impaginavano i cataloghi a mano, si correggevano le prove al torchio, sono arrivati i primi computer con i modem, c’erano i floppy disc da 1mb e dai fotografi si facevano 5 foto al giorno e tra una polaroid e l’altra si conoscevano le storie di tutti.

Ogni giorno non vedevo l’ora di andare al lavoro.

Poi piano piano l’incantesimo si rompe, tutto diventa veloce, per darti un’idea negli ultimi servizi fotografici che ho seguito per Valentino SpA sono state fatte 400 foto in un giorno … tanto poi si correggono con photoshop.

Crisi.

Non trovavo più bellezza. Anche le relazioni erano pessime, tutti uno contro l’altro in un clima di competizione. Per me era diventato insopportabile.

Fortunatamente i semini della creatività erano sempre lì. E potevo esprimerli nel volontariato creando e partecipando ad attività per diffondere la Nonviolenza Attiva.

E così…se nella prima parte della mia vita professionale la creatività era una forma di bellezza estetica, mollo tutto e mi ri-invento utilizzando la creatività come pensiero laterale e ingrediente al cambiamento personale e sociale.

La prima a cambiare ovviamente sono stata io.

Mollo il lavoro sicuro di dipendente a tempo indeterminato e inizio a studiare tante tecniche che mi hanno aiutato a esprimermi nuovamente nella creatività ritrovando bellezza e divertimento.

E se è capitato a me, può capitare anche a te ^_*


Gli strumenti che uso nelle consulenze individuali e di gruppo sono:

• la Meditazione Yoga Nidra
• la Comunicazione Assertiva e Nonviolenta
• lo Psicodramma
• I Cerchi di Empatia
• Esercizi di Teatro
• le Costellazioni Familiari

Ti lascio un esercizio semplice ma potente “COME SE…”, te lo spiego con un aneddoto della mia vita, di quando l’ho fatto senza saperlo:
nella primavera del 1996 avevo visto pubblicate su Communication Art delle foto di lavori grafici di uno studio di Milano: Bianco & Cucco.
Mi piacevano tantissimo tutti i loro lavori. E così nell’estate di quell’anno tutte le persone che incontravo (soprattutto in vacanza) e mi chiedevano cosa facevo…rispondevo che lavoravo in Bianco & Cucco, raccontando e descrivendo tutti i lavori di cui avevo visto le foto pubblicate.

Il 1 Dicembre 1996 ho iniziato a lavorare proprio per loro. Forse i 3 anni più belli e incredibili del mio lavoro di art director.

 

Fai una prova anche tu:
– immagina una situazione che desideri per te
– vivine una piccola parte ogni giorno

e se ti va, scrivimi e dimmi che cosa è ti è successo.